Legge 104, come funziona la legge che tutela chi assiste un parente disabile
Avete un genitore o un parente che necessita assistenza? Scoprite se vi spettano permessi retribuiti dal lavoro e agevolazioni fiscali e come richiederli
Prendersi cura di un anziano o un disabile in famiglia è un impegno importante: per questo dal 1992 esiste in Italia la legge 104, emanata con l’intento di agevolare e favorire l’inserimento della persona disabile nel contesto sociale. La legge prevede infatti alcuni benefici sia per la persona portatrice di handicap, sia per i genitori che prestano assistenza o per i parenti cosiddetti caregiver. Infine, la 104 prevede anche alcune agevolazioni fiscali per sostenere le spese sanitarie e per l’acquisto di dispositivi.
Permessi lavorativi: tre giorni al mese per familiari e disabili. Se assistete un figlio, un genitore o un familiare entro il terzo grado di parentela disabile, la legge prevede la possibilità di richiedere tre giorni di permesso dal lavoro al mese, che possono essere anche utilizzati a ore, per garantire l’assistenza necessaria. Nel caso di genitori di bambini disabili di età inferiore ai 3 anni, la 104 prevede il prolungamento dell’astensione facoltativa dal lavoro, mentre nel caso di figli di età compresa tra i 3 e i 18 anni i genitori possono contare su tre giorni di permessi lavorativi mensili. Anche al soggetto portatore di handicap la legge riconosce la possibilità di assentarsi dal lavoro per tre giorni al mese, anche in questo caso frazionabili in ore, o di usufruire di riposi orari che vengono concordati direttamente con il datore di lavoro.
Chi può usufruire dei permessi previsti dalla 104. Quali sono i soggetti che possono usufruire dei permessi lavorativi previsti dalla Legge 104/92? Vediamoli nel dettaglio
- Portatori di handicap I permessi possono essere richiesti dai disabili assunti con contratto di lavoro dipendente, anche in caso di part-time. Non possono essere richiesti da lavoratori autonomi, a domicilio e dagli addetti ai lavori domestici.
- Genitori Ai genitori con contratto individuale di lavoro dipendente spettano tre giorni di permesso al mese. Oltre a madri e padri biologici rientrano in questa categoria anche i genitori adottivi o affidatari di figli disabili gravi anche non conviventi.
- Coniuge Al coniuge lavoratore dipendente di un portatore di handicap spettano tre giorni al mese di permessi lavorativi.
- Parenti fino al secondo grado Vengono considerati parenti lavoratori dipendenti come figli, fratelli, nipoti, nonni, suoceri.
- Parenti entro il terzo grado Rientrano i parenti lavoratori dipendenti come zii, nipoti, bisnonni e bisnipoti nel caso in cui genitori o coniuge siano maggiori di 65 anni. In pratica rientrano in questa categoria i casi di mancanza dei soggetti individuati nella categoria dei parenti fino al secondo grado.
Quali benefici fiscali spettano al portatore di handicap. Oltre ai permessi lavorativi, la legge 104 riconosce anche diverse agevolazioni fiscali alle persone portatrici di handicap che variano in base alla disabilità accertata. In particolare il riconoscimento delle spese sanitarie che possono essere recuperate mediante deduzione e non detrazione. Viene inoltre applicata l’Iva agevolata al 4% per l’acquisto di protesi, sussidi e strumenti tecnologici e per l’acquisto e la trasformazione di veicoli per il trasporto di persone con handicap. Possono inoltre essere detratte le spese di acquisto e di mantenimento del cane da guida per i non vedenti e i non udenti possono beneficiare della detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute per i servizi di interpretariato. I soggetti diversamente abili sono inoltre esonerati dal pagamento del bollo auto e della tassa di concessione governativa sulla telefonia mobile. Le spese sostenute per la realizzazione di interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche possono infine essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Come richiedere le agevolazioni previste. Iniziamo subito col dire che la richiesta per usufruire dei permessi e dei benefici previsti dalla legge 104 è parte di un iter piuttosto complesso. Come prima cosa è necessario richiedere all’Inps che al familiare da assistere venga riconosciuto l’handicap grave: la domanda può essere inoltrata direttamente sul sito dell’Inps, utilizzando il PIN, tramite contact center al numero 803 164 o rivolgendosi a un patronato. Per poter inoltrare questa richiesta, però, è necessario richiedere prima il rilascio di un ulteriore certificato dal proprio medico curante: attenzione alle date perché, tra le due richieste, non devono passare più di 30 giorni. Una volta eseguita la visita medica e accertato l’handicap, l’Inps rilascia un certificato che attesta la percentuale di invalidità e, qualora ci fossero i presupposti, stabilisce di conseguenza anche la pensione di inabilità o l’assegno di accompagnamento. Il certificato rilasciato è valido per il riconoscimento delle agevolazioni previste. Per poter usufruire dei permessi lavorativi, invece, l’assistente o il disabile dovranno inviare una domanda al proprio datore di lavoro e all’Inps, che è poi l’ente che pagherà l’indennità. La procedura può essere fatta online sul sito dell’Inps, tramite contact center al numero 803 164 o rivolgendosi a un patronato.